Individuazione con metodi innovativi
dell’organo con cui il gatto fa le fusa
Valutazione finale del primo referee
(traduzione dall’inglese di Pietro G.
Beltrami)
Il progetto,
partito dalla constatazione, evidenziata in letteratura, che il metodo
tradizionale dell’autopsia impiegato nella ricerca dell’organo con cui il
gatto fa le fusa ha fallito (il gatto morto, infatti, non fa le fusa), dimostra
in conclusione come in sede di prima approvazione tutte le caratteristiche per
le quali è stato opportunamente finanziato con un milione di euro: è scritto
in inglese, riunisce partecipanti di dodici nazionalità, usa metodi innovativi
(risonanza magnetica), è di breve durata (un solo anno), si sostanzia in una
relazione finale da pubblicarsi in rivista. Il contenuto di quest’ultima, sinteticamente
espresso nella constatazione, sperimentalmente ottenuta, che il gatto infilato
nell’apparecchiatura di risonanza magnetica si rifiuta di fare le fusa, è da
considerarsi una nuova acquisizione proficuamente utilizzabile in ulteriori
progetti.