Diario dell'autunno '84
I don’t like melodramma, it’s so
unnatural,
e ho una vera avversione per gli strilli
delle donne grasse, ma soprattutto
non capisco le parole.
Questo è l’ultimo posto ancora
tranquillo,
se dobbiamo credere alla televisione.
Ditelo a Sì-e-no che non si scaldi,
se qui la stagione si raffredda
non con un botto né con una lagna;
e quanto a me che ho paura di tutto
e sto invecchiando di nascosto, dite
che nonostante la tentazione sia forte
non ho alcuna intenzione di combattere.
Cattivo bambino,
allo spedale finirai,
se scrivi l’ho comprato senza apostrofo
e senza l’acca, dopo che tua madre
s’è data tanta pena, che sapessi
tutte le proprietà del verbo avere.
Non fu male quest’anno la fine ottobre a
Roma,
così almeno facemmo la coda senza
pioggia
di fianco al Ministero, pazientando
al pubblico ludibrio, umili al gesto
severo dei burocrati;
e io dicevo al mio compagno: Perché
non gli ha cacciato un gomito nel fianco
quell’impedito, mangiapane a tradimento
al momento del tiro? Un rigore,
quello l’avrei capito. Ma la madre
contro cui ci pigiammo in bus, tornando
alla stazione: Finirai allo spedale.
Lasciala fare, la mosca di novembre,
la più ostinata, imprendibile in
apparenza,
che ci impone, sfrecciando avanti e
indietro nell’aria,
i suoi esercizi di sopravvivenza:
questo è l’ultimo posto ancora
tranquillo,
dove le lacrime altrui fanno spettacolo,
e la paura di morire
è più che altro una cattiva abitudine.
Mia vita, se ti lodo
con parole prudenti
(il gesuita Giovanni Rho,
nato a Milano nel 1590,
fece abuso di erudizione,
e i suoi periodi furono contorti e
solenni),
se mi trovai nel cuore della notte
a trepidare sulla sorte del cane
del maresciallo e sul maresciallo senza
cane,
e trepidare poi vedendo alzarsi
l’animale sopravvissuto all’oltraggio
dell’ominide che l’investì con
l’automobile,
è che l’unico luogo è ancora questo
dove mentire continua a esser facile.
Ci son voluti cinquemila anni
per giungere alla dissoluzione della
scrittura,
e seppellire i libri della legge
sotto una pila d’interpretazioni a
memoria:
hanno ragione i grandi della terra
nascosti dietro sorrisi di circostanza;
stanno pensando: quel pirla d’uno
stopper,
gli avesse messo un gomito nel fianco.
Ma più ragione il maresciallo, che tempo
alcuno non distoglie
da andar qui attorno con il cane: mette
sotto i baffi le brache coloniali
quando il sole è più caldo, ora si
difende
col mantello dai primi freddi autunnali.