Giraut de Borneil, A be chantar
Per ben cantare ci
vuole amore
e tempo e occasione e favore,
ma, due dei quattro li avessi ora,
non credo gli altri aspetterei:
che mi dà gioia l’occasione 5
e il tempo giusto, che son gaio,
che mai il tempo che l’erba nasce,
benché sian belli foglie e fiori,
m’aiuta nel cantare come 10
favore e invito di signori.
E per amore fu già
cantare
gradito e pregio caro ai prodi,
e avveniva che il solo attendere
senza volerci altro pensare
insegnava a slanciarsi avanti 15
verso ogni cosa degna e buona
ed a mettersi in molte prove
per crescersi pregio e valore,
ed a guardarsi dal fallire,
spregiando onori da signore. 20
Ora non pare che
predicare
e proteste e liti mi valgano!
Ma non credo sarebbe Amore
più puro, trovando amatori,
che, se se ne dichiara il vero, 25
migliora sempre e di più vale:
come pare puro ai sinceri
sembra vile agli ingannatori,
e il loro inganno cambia il nome:
se cade, non è Amore puro. 30
Di predicare voglio
cessare,
che tante volte son confuso
vedendo che per quanto sproni
non riesco a ottenere gioia.
Ma facesse i suoi detti veri 35
Bel-Signore, tristezza e affanno
che ho sofferto gioia sarebbero
e forza e valore e soccorso,
e se ne dovrebbe affrettare,
che non domando altro da altrove. 40
Se in un affare le
fossi avaro
che lei mi avesse comandato,
avrebbe di certo ragione
se ai patti mi venisse meno;
ma se sono fedele, pensi 45
se è giusto che si volti altrove!
Che mi nutre buona speranza
e m’accompagna coi cantori,
e m’ha fatto il gusto del canto,
già perso, subito riavere. 50
Certo d’avaro non
sembra il fare,
che né travaglio né dispendio
mi tolgon d’essere gioioso,
che non mi parve mai andar bene
chi gioia non avesse cara! 55
Senno e forza che gioia abbassa
non mi piacque mai né m’attrasse
avidità e ricchezza triste.
Credan pure il troppo pensare
saggio: io dico: è solo stupido. 60
Per ben graziare ci
vuol Graziare
e a chi bene ama Essere-franco,
e contro i superbi orgogliosi
male e orgoglio: se una signora
badasse prima d’andare oltre, 65
sprezzerebbe il superbo e il vile,
che non è bene si compiaccia
di fare ciò che disonore
le darebbe se ragionare
ne dovesse fra gli amatori. 70
Signor Soprattutti, a colori
sono i drappi, e chi li sa scegliere
fa male, se prende i peggiori.
Testo: Sämtliche Lieder des Trobadors Giraut de Bornelh, hrsg. von Adolf
Kolsen, Halle, Niemeyer, 1910-1935; cfr. anche Ruth Verity
Sharman, The cansos
and sirventes
of the Troubadour Giraut de Borneil: a Critical Edition, Cambridge,
University
Press, 1989. Rispetto alle edizioni, unisco i due quadrisillabi iniziali
di strofa in
un ottosillabo con rima interna (la numerazione perciò non corrisponde).
Poesia non databile (l’attività di Giraut
de Borneil comincia intorno al 1170, se
non prima;
l’ultimo suo testo databile è del 1199).