Giraut de Borneil, Can lo fregz e.l glatz e la neus


Quando il freddo, la neve e il ghiaccio

passano e il tempo stiepidisce,

e il mondo a Pasqua rinverdisce,

e degli uccelli odo il gorgheggio,

mi piace tanto

il bel tempo alla fin di marzo

che son più aitante d'un leopardo,

più vile d'un capriolo o un cervo:

se la bella cui sono offerto

vuole onorarmi

tanto che degni sopportarmi

come il suo puro pretendente,

son più ricco d'ogni altra gente.

 

Tanto è il suo corpo svelto e gaio

e perfetto di bei colori,

che mai nacque un più fresco fiore

da un cespuglio né da un rosaio,

né mai Bordeaux

ebbe un signore più gagliardo

di me se accolto in grazia fossi

ad esser servo in suo possesso,

e dovrei dirmi di Béziers

se mi si udisse

dire un segreto che m’avesse

in segreto voluto dire,

e suscitassi la sua ira.

 

Il vostro anello, mia signora,

vostro dono, mi dà soccorso,

che in esso spengo il mio dolore,

e son più lieve, se lo guardo,

d'uno stornello,

e son per voi così ardito

che non temo che lancia o dardo

mi faccia male o acciaio o ferro;

e però sono più sperduto

per troppo amore

d'una nave travolta in mare,

tormentata da onde e venti,

tanto il pensiero m’è tormento.

 

Donna, così come un castello

assediato da gran signori,

quando abbatton le torri i mangani,

le catapulte e le altre macchine,

e tanto è dura

la guerra intorno da ogni parte

che non li aiuta ingegno ed arte,

e è fiero il grido ed il dolore

di chi è dentro e ha i nemici fuori,

che così pare

che pietà debbano invocare,

così invoco pietà umilmente,

signora nobile e valente.

 

Donna, sono come un agnello

senza difesa contro un orso,

se dal vostro valore aiuto

non ho, e più imbelle d’un fuscello,

e la mia vita

mi durerà meno di niente

se mi farete troppo tardi

diritto ciò che è stato inverso.

E tu, Amor puro, che mi porti,

e che salvare

devi i puri amanti e guidare,

sii la mia guida e il mio garante

con Madonna, che m’ha stravinto!

 

 

     Traduzione già edita in Pietro G. Beltrami, Note sulla traduzione dei testi poetici

medievali in lingua d’oc e in lingua d’oïl, «Nuova Rivista di Letteratura Italiana», VII,

2004, pp. 9-43, e poi corretta secondo il testo edito nelle Lecturae tropatorum

(www.lt.unina.it), 2011.

    Cfr. anche Sämtliche Lieder des Trobadors Giraut de Bornelh, hrsg. von Adolf

Kolsen, Halle, Niemeyer, 1910-1935 e Ruth Verity Sharman, The cansos

and sirventes of the Troubadour Giraut de Borneil: a Critical Edition, Cambridge,

University Press, 1989.

    Per l’annotazione rinvio alla lettura citata.