Giraut de Borneil, Ges de sobrevoler no.m tolh
Da gran volere non mi tolgo
per foglia d’albero o per fiore,
ma a Pasqua ne acquisto vigore
con il canto dell’usignolo;
perciò mi sfugge
gioia, e chi troppo oltre il dovere
pretende, è dura
non lo porti il troppo ov’è danno
ciò che giova se è con misura.
Vidi un tempo alle prime foglie
crescere al doppio il mio valore,
ed ora in disgrazia d’Amore
l’aria dolce e l’erba che nasce
è il mio tormento,
che mi fece e fa avere cuore
senza potere
di ciò che non ci avanzo un passo
che di due poi non m’allontani.
E perché dunque non disvoglio,
se la sorte non mi soccorre?
Perché mai vidi un puro amante
che da amore possa slacciarsi.
Già con gran foga
tentai d’essere indifferente,
ed anzi sera
tanto era doppio il desiderio
che era meglio non ci provassi.
E farò contro Amore orgoglio
se gli dico che è un disonore
che dia prima a un ingannatore
che a me che son fido e sincero?
Che m’abbandoni:
ma di ciò devo ringraziarlo,
che fa ch’io voglia
tale amica che per mille anni
mi onori il solo stare a attenderla!
Che faccio, che lei non m’accoglie
né mi vuole per pretendente?
Mio Dio, è vero, ed ho paura;
che allegra e gaia com’è vuole
vada in malora,
e pare, ed io me ne dispero,
esser più vero
con bel viso e belle parole
che mi pensi ostile e orgoglioso.
E se torno verso Essidolh
scivolerò di male in peggio,
che per donna né per signore
non vuol togliermi il troppo peso,
anzi le spiace
se sa di dovermi valere:
devo temere
che il suo aiuto sia a me un congedo,
che criticò le mie canzoni.
E perciò un vers di trovatore
vedete al modo di Linhaure,
e non crediate che mi vanti
se mi sfugge un così alto dire;
tanto m’attira
che m’accieca col suo sapere!
E perciò spero,
che dicendo il vero mi vanto,
d’aver ragioni per difendermi.
Ma là ho pena e qui affanno;
non so che è un amico, Joios.
Perciò voglio che il re Ferran
senta il mio vers, ed il re Alfonso!
Testo: Sämtliche Lieder des Trobadors Giraut de Bornelh, hrsg. von Adolf
Kolsen, Halle, Niemeyer, 1910-1935; cfr. anche Ruth Verity
Sharman, The cansos
and sirventes
of the Troubadour Giraut de Borneil: a Critical Edition, Cambridge,
University Press, 1989.