Marcabruno, Soudadier per cui es jovens
Gente al soldo, da cui alimento
trae Gioventù e Gioia ugualmente,
state ai perfidi inganni attenti
delle false puttane ardenti! 4
Chi a puttana s’affida
resta tradito;
crede, il folle, sorrida,
ed è schernito. 8
Salomone ce ne è garante:
prima è dolce come pimento,
ma al separarsi è più cocente,
cruda e amara come un serpente. 12
Tanto è brava a ingannare
la peccatrice,
chi ci si va a legare
va via infelice. 16
Come Chimera è, che davanti
è leone, dietro serpente,
capro nel mezzo, differente
da cavallo baio o elefante. 20
Chi ha dipinto la bestia
non ci fallisce
nell’intendere in questa
la traditrice. 24
Leone è la puttana in quanto
è all’inizio fiero e tremendo,
ma, una volta che ha fatto tanto
che sia umiliato, è indifferente: 28
spesso la meretrice
gran puzzo spira
di carne che marcisce
in beccheria. 32
Voglio ora dirvi com’è l’uso
della puttana serpentino:
che all’uccello ruba il pulcino
se s’annida con l’uccellino; 36
quando l’ha fatto fesso
della nidiata,
dal serpe attende d’essere
morto ammazzato. 40
Così a seguirla passo passo
la puttana fa il ricco povero;
quando ne ha estratto il miele e il grasso
gli fa linguacce per deriderlo. 44
Ben è da gran follia
salvo e guarito
chi lascia la sua via
[ ? ] 48
[manca una strofa]
La puttana ha sto malo ingegno,
che con parole dolci al segno
mette chi può al suo laccio stringere;
quando è povero lo respinge. 52
Dunque chi d’accoppiarsi
con lei è invaghito
spesso è in via di mutarsi,
rincretinito. 56
Non ci si mette un saggio vero,
se l’accarezza e se l’onora:
fatto che l’ha di bianco moro
[ ? ] 60
Totalmente è dal vizio
[ ? ]
chi mette gran ricchezza
dentro quel puzzo. 64
La puttana suole negarsi
al ricco se non può arricchirsi,
e dove la balestra stende,
se ci sa il pane, il vino attende. 68
Fa un gioco da canaglia
l’ingannatrice
che lascia i buoni e piglia
i pervertiti. 72
Testo: Simon Gaunt,
Ruth Harvey, Linda M. Paterson, Marcabru: A Critical Edition,
Cambridge,
D.S. Brewer, 2000 e Poésies complètesdu troubadour Marcabru, publiées
par
J.-M.-L. Dejeanne. Cfr. CarlAppel, Zu Marcabru, «Zeitschrift für romanische Philologie»,
XLIII,1923, pp. 404-69, pp. 422-23 e 427-28; Silvia Conte, Soudadier, per cui es jovens (BdT 293,44).
Richiami esegetico-biblici
nellarappresentazione delle chimera,
«Critica del testo», V, 2, 2002,
pp. 407-44; Silvia Conte, Ancora sull’interpretazione di
Marcabru, Soudadier, per cui es
jovens (BdT 293,44), v. 21: l’ipotesi
dellasirena pisciforme, «Critica del
testo», VI, 3, 2003, pp. 916-31.
Poesia con problemi
testuali e interpretativi complessi e in parte non risolti, ma splendido
esempio della misoginia
marcabruniana (sulla scorta di testi medievali misogini).
Tentativo di
traduzione molto provvisorio, su testo in parte ripensato con l’ausilio dei
contributi citati.